La Scuola Cattolica
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<p><strong>Lo scopo della Rivista</strong></p> <p><em>La Scuola Cattolica</em> intende svolgere un servizio alla fede della Chiesa, promuovendo un’intelligenza del mistero cristiano attenta alla cultura contemporanea, specialmente a quella teologica italiana e straniera.</p> <p><strong>Di che cosa si occupa</strong></p> <p>L’interesse de <em>La Scuola Cattolica</em> spazia nell’intero orizzonte delle discipline teologiche, occupandosi: di teologia dogmatica, fondamentale, morale, spirituale e pastorale; di scienze bibliche, storia, liturgia, diritto canonico. L’interesse teologico è arricchito dal dialogo con la filosofia e le scienze umane.</p> <p><strong>A chi si rivolge</strong></p> <p>Ai teologi di professione, docenti nelle Facoltà teologiche e negli Istituti di Scienze Religiose. Ai colleghi docenti nei Seminari, come occasione di reciproca conoscenza e interscambio. Ai preti, per continuare a seguire l’aggiornamento del cammino che li ha formati. Agli studenti di teologia, e, più in generale, ai cultori ed estimatori delle scienze teologiche.</p>Àncora s.r.l.it-ITLa Scuola Cattolica1827-529XLe Note ad un corso annuale di geologia: un reperto d’archivio annotato da Stoppani
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Mauro Locatelli
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2024-03-052024-03-051152136136Lógos e Agápe: lo statuto ontologico della nominazione del mistero di Dio e dell’uomo
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Simone Duchi
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2024-03-052024-03-051152144144Figlie e figli di Dio
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Aristide Fumagalli
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2024-03-052024-03-051152146146«Si compia la Scrittura»
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Lorenzo Flori
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2024-03-052024-03-051152148148Signum efficax: studio storico-fenomenologico sul segno sacramentale
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Pietro Lorenzo Maggioni
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2024-03-052024-03-051152150150Chiesa comunione di chiese-soggetto di soggetti
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Martino Mortola
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2024-03-052024-03-051152152152Un rapporto interrotto con la modernità
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<p>Nel suo testo, W. Kasper prende l’avvio e si sofferma sul primo confronto con Ratzinger, quello innescato dalla sua recensione alla Einführung in das Christentum di Ratzinger, «un classico della teologia cristiana contemporanea». Kasper ha individuato in Ratzinger una forma di pensiero platonico, forma capace, tra l’altro, di indirizzare e condizionare il modo di intendere la storicità del cristianesimo e la natura della verità. Essa si riflette anche sull’incontro di Ratzinger con la modernità, che rimane conflittuale. Gli appunti di E. Prato su questo confronto riprendono la questione della storia, anche per mostrare alcuni suoi sviluppi nella ricerca dei due Autori nei decenni successivi a questo primo scambio.</p>Walter Kasper
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2024-03-052024-03-051152716La storia, il nostro problema più grande?
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<p>E. Prato su questo confronto riprendono la questione della storia, anche per mostrare alcuni suoi sviluppi nella ricerca dei due Autori nei decenni successivi a questo primo scambio.</p>Ezio Prato
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2024-03-052024-03-0511521727La quadruplice alleanza in Ireneo di Lione (haer. 3,11,8)
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<p>La quadruplice alleanza (Adamo, Noè, Mosè e Cristo) esposta da Ireneo di Lione in nell’Adversus Haereses (3,11,8) è stata variamente chiamata in causa nella seconda metà del secolo scorso dai teologi di area cattolica. In questo contributo si intende ricostruire il contesto remoto e prossimo del passo antico, per poi suggerire una ricostruzione filologica e un’interpretazione teologica dello stesso. Si possono così raccogliere tre provocazioni che giungono dal testo antico alla teologia contemporanea: l’universalità della creazione, l’eccezionalità rappresentata dal popolo di Israele, l’invito alla conversione del cristiano per ritrovare il punto unitario della storia in vista del dialogo con i non cristiani.</p>Pierluigi Banna
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2024-03-052024-03-0511522948Unzione e guarigione nel cristianesimo del I secolo
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<p>Il contributo intende illustrare le modalità «taumaturgiche» di impiego dell’olio nella più antica letteratura cristiana, attraverso il vaglio di due testimonianze paradigmatiche: Gc 5,14 e Mc 6,13. Nel primo versetto, l’unzione, per favorire la guarigione fisica e spirituale del malato, necessita di una preghiera «performativa» mediata dai responsabili della comunità. In Mc 6,13, invece, l’uso dell’olio è esplicitamente legato al mandato missionario gesuano ricevuto dai Dodici. Sia in Giacomo, sia in Marco, l’unzione prospetta la salvezza escatologica dell’infermo, grazie soprattutto al recupero della dimensione «antropologica» dell’olio.</p>Alberto D'Incà
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2024-03-052024-03-0511524976Una fenomenologia impura?
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<p>L’etica rappresenta una sorta di fiume carsico per la riflessione di Husserl: vi riflette per tutta la sua vita, dedica ad essa numerosi corsi, ma non perviene mai a una pubblicazione definitiva. Come interpretare tale silenzio? Alcuni autori parlano dell’etica husserliana come di una riflessione secondaria del Maestro della fenomenologia. L’articolo si propone di esporre il percorso del<br>pensiero di Husserl sulle questioni etiche, alla ricerca degli snodi metodologici che esse pongono al metodo fenomenologico. Si scoprirà come l’etica metta in scacco la fenomenologia: tale scacco è inizio di una divergenza o possibilità di una rifondazione?</p>Manuel Belli
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2024-03-052024-03-05115277108Prudenza e discernimento morale alla scuola di Tommaso d’Aquino
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<p>Il tema del discernimento morale appare ineludibile nella morale contemporanea. Tale evidenza è suggerita non solo dalla sempre maggiore difficoltà con cui il soggetto riesce a conoscere ed apprezzare la legge morale in un contesto ormai lontano dai riferimenti cristiani tradizionali. Anche quando la norma è conosciuta ed in astratto condivisa, non sempre il soggetto riesce ad applicarla alla situazione concreta in modo soddisfacente. Ciò si evidenzia in ogni momento della vita civile ed ecclesiale ed assume un aspetto particolarmente rilevante in sede pastorale, sia in ambito pubblico (predicazione, gestione delle strutture) sia individuale (direzione spirituale e confessione). Tale situazione appare la conseguenza di una secolare ed unilaterale insistenza sul tema della coscienza morale, sguarnita però da un proporzionato riferimento al tema delle virtù, in specie della prudenza. La riscoperta contemporanea della morale delle virtù non potrà che agevolare un processo positivo di maturazione del soggetto morale chiamato a discernere ed a praticare il bene.</p>Egidio Giuliani
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