Don Battista Testa, prete partigiano
Formazione e azione di un presbitero ambrosiano, figlio spirituale del cardinal Schuster
Abstract
Ricercando un fruttuoso equilibrio tra micro e macro-storia, l’articolo offre un profilo biografico di Battista Testa, un presbitero ambrosiano formatosi nel Seminario di Venegono, negli anni in cui parte del corpo docente – ben rappresentato da don Gaetano Corti – prendeva posizione contro la svolta razzista del regime fascista. Ordinato nel 1940 e destinato prima alla comu-nità di Sesto San Giovanni, poi a quella di Cinisello Balsamo, il giovane don Battista ha intrecciato il proprio ministero con una prudente e attiva parteci-pazione alla Resistenza in favore della liberazione del Paese dall’occupazione tedesca e dalle ultime pretese del fascismo. Allora disposto a collaborare anche con partigiani comunisti, a partire dalle successive elezioni del 1948 li avrebbe ritrovati come avversari politici disposti a manipolare la memoria della Resistenza occultando verità scomode e minimizzando l’apporto plura-le di forze diverse. Su tutte queste vicende, rilette con l’intento di superare i limiti di opposte precomprensioni ideologiche, si staglia la figura dell’arcive-scovo Schuster, punto di riferimento per l’intero presbiterio diocesano e per don Battista in particolare.