Discernimento profetico della storia nella liturgia e nella teologia dell’Apocalisse
Abstract
L’intento della presente indagine esegetica, dalle chiare implicazioni pastorali, è mostrare come la Chiesa, fin dalle sue origini, abbia ritenuto il discernimento sulla storia un’attività essenziale per compiere la propria missione salvifica. Dallo stesso canone neotestamentario, ossia dalla «misura» dell’esperienza di fede di tutti i cristiani, emerge un invito impreteribile a fare discernimento
ecclesiale. Il libro dell’Apocalisse, infatti, può essere ritenuto un «manuale del discernimento ecclesiale», frutto di certo di un profeta ispirato – l’apostolo Giovanni o chi per lui –, ma destinato a intere comunità cristiane, che, specialmente in un contesto liturgico, avrebbero dovuto continuare il discernimento «spirituale».