Riforma della curia romana

Autori

  • Gilles Routhier

Abstract

Si parla da qualche anno della riforma della curia romana. Il peggio che si possa immaginare è che ci si limiti all’unificazione di qualche dicastero in modo da ridurne il numero. Il presente articolo si propone di esaminare le proposte fatte in occasione del Vaticano II. Già allora, si comprendeva che l’internazionalizzazione della curia non poteva che essere una illusione. Ogni autentica riforma doveva includere un nuovo equilibrio dell’autorità nella Chiesa cattolica e un rinnovamento dell’esercizio del primato papale. Questo nuovo equilibrio doveva tenere conto del riconoscimento dei poteri dei vescovi e delle conferenze episcopali. Quanto al rinnovamento dell’esercizio del primato, doveva implicare la costituzione di un organismo che associasse i vescovi al governo centrale della Chiesa. Non solo occorre rivisitare le affermazioni di riforma avanzate al tempo del Concilio Vaticano II, ma anche
avviare qualche azione riformatrice che favorisca il decentramento del potere nella Chiesa. È su questa base che possiamo avanzare qualche proposta per l’oggi

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Pubblicato

28-07-2025

Come citare

Routhier, G. (2025). Riforma della curia romana. La Scuola Cattolica, 144(1), 119–140. Recuperato da https://www.lascuolacattolica.it/ojs/index.php/lsc/article/view/3975

Fascicolo

Sezione

Articoli