Chiesa e situazioni familiari irregolari: una parola di speranza, anima di una nuova prassi
L’insegnamento di Benedetto XVI al VII Incontro Mondiale delle Famiglie
Abstract
L’articolo presenta anzitutto la problematicità della situazione dei fedeli divorziati risposati, come pure conviventi o sposati solo civilmente, condizione che non consente l’accesso ai sacramenti. Per quanto infatti il magistero ecclesiale affermi che, in presenza di obblighi morali che esigano il permanere della nuova unione, quali ad esempio l’esigenza di educare i figli nati da essa o di assistere il partner, è possibile accedere ai sacramenti vivendo come fratello e sorella e comunicandosi dove non si è personalmente conosciuti per evitare lo scandalo, permangono numerosi fraintendimenti e sofferenze. La parola di papa Benedetto XVI al recente Incontro Mondiale delle Famiglie risulta, al riguardo, illuminante: afferma che un amore «per sempre» è possibilità reale dischiusa dal «vino nuovo» donato da Gesù a Cana (cf Gv 2,1-11) e che i fedeli in situazione irregolare devono essere resi consapevoli «che anche così vivono pienamente nella Chiesa». Il rimando alle «nove vie» indicate dalla Esortazione Sacramentum caritatis (2007), ovvero ai cammini di comunione ecclesiale percorribili anche dai divorziati risposati, completa l’indicazione per una prassi pastorale sempre più fedele al Vangelo, quindi all’umanità, in qualsiasi condizione essa si trovi.