La libertà religiosa in India
Abstract
La religione in India si è sempre presentata ricca di filoni diversi aperti alla scelta personale, in quanto accomunati tutti dalla credenza finale in unico Essere Supremo, cui compete scendere sulla Terra in differenti forme salvifiche. Conflitti religiosi si registrano solo dall’arrivo nel subcontinente di armate islamiche e di colonizzatori europei, che inseriscono la religione nella sfera politica. Nato in questa temperie e divenuto una sorta di fede dell’età moderna, il nazionalismo acuirà l’inimicizia tra comunità religiose diverse, causando la nascita di gruppi «fondamentalisti» e la formazione di due distinte nazioni – Unione Indiana e Pakistan – al dissolversi dell’India britannica (1947). L’Unione Indiana si è data una costituzione laica, debole però nell’arginare il nazionalismo degenerato, che si manifesta in varie zone dell’India settentrionale ad opera di gruppi maoisti, convinti che Islam e Cristianesimo siano non disabilitati strumenti di colonialismo occidentale. La gente comune, però, mantiene vivo lo spirito di accettazione e rispetto della fede altrui, eredità dell’antica tradizione dharmica.