Il «concilio» di Gerusalemme, le tensioni ecclesiali e l’opera dello Spirito
Abstract
L’assemblea di Gerusalemme (49/50 d.C.) fu il primo tentativo della Chiesa, suscitato dallo Spirito, di risolvere le controversie sorte a riguardo dell’evangelizzazione dei pagani. Nonostante la lettera inviata dall’assemblea gerosolimitana alle comunità cristiane, gli scontri si accentuarono. Perciò, Paolo si prodigò, tra forti opposizioni ecclesiali, a diffondere quella decisione comune. Furono proprio le lettere di Paolo, in cui poi la Chiesa avrebbe individuato l’ispirazione dello Spirito, che diede adito a una nuova ondata di tensioni, causate da travisamenti ereticali del concetto della giustificazione in virtù della sola fede. Tali equivoci furono chiariti dalla Lettera di Giacomo, che, riconosciuta come ispirata, puntualizzò l’efficacia salvifica della fede espressa da opere di carità. Quindi, per il NT, lo Spirito sospinge la Chiesa verso tutta la verità, non semplicemente nonostante le tensioni, ma spesso attraverso esse.