«L’ultimo nemico ad essere sottomesso…» (1 Cor 15,26)
Appunti per una teologia della morte
Abstract
Nel tendenziale silenzio della recente teologia sulla morte, lo studio intende rilanciare la ricerca, ponendosi in ascolto di alcuni passaggi del dibattito pre e post conciliare. A partire dal modello neoscolastico – che identificava la morte come conseguenza del peccato originale – si analizzano due reazioni che rifiutano tale nesso: quella di P. Teilhard de Chardin che recupera l’origine
naturale della morte; quella di G. Martelet che ripropone il riferimento a Cristo. L’articolo, così, mostra il limite di aver perso il riferimento al peccato nell’interpretazione della morte e guadagna tre dimensioni che, quantomeno, vanno tenute insieme: quella naturale, cristologica ma anche penale.