«L’ultimo nemico ad essere sottomesso…» (1 Cor 15,26)

Appunti per una teologia della morte

Autori

  • Francesco Scanziani

DOI:

https://doi.org/10.82477/sc.v145i4.3966

Abstract

Nel tendenziale silenzio della recente teologia sulla morte, lo studio intende rilanciare la ricerca, ponendosi in ascolto di alcuni passaggi del dibattito pre e post conciliare. A partire dal modello neoscolastico – che identificava la morte come conseguenza del peccato originale – si analizzano due reazioni che rifiutano tale nesso: quella di P. Teilhard de Chardin che recupera l’origine
naturale della morte; quella di G. Martelet che ripropone il riferimento a Cristo. L’articolo, così, mostra il limite di aver perso il riferimento al peccato nell’interpretazione della morte e guadagna tre dimensioni che, quantomeno, vanno tenute insieme: quella naturale, cristologica ma anche penale.

Pubblicato

28-07-2025

Come citare

Scanziani, F. (2025). «L’ultimo nemico ad essere sottomesso…» (1 Cor 15,26): Appunti per una teologia della morte. La Scuola Cattolica, 145(4), 595–627. https://doi.org/10.82477/sc.v145i4.3966

Fascicolo

Sezione

Articoli