Una riflessione teologica sulla condizione di chi non ha potuto (ancora) sposarsi
Abstract
Il numero delle persone che vivono al di fuori del matrimonio o di una convivenza stabile, e che non scelgono il celibato come forma di consacrazione, è in crescita. Le ragioni esistenziali alla base della diversificata identità di “single” sono molteplici. Questo articolo nasce dalla convinzione che la teologia debba riflettere anche sulla condizione esistenziale di queste persone. Dopo aver esaminato alcuni dati e considerazioni sociologiche riguardo alle origini dell’aumento di condizioni di vita in solitudine (singleness) nella società globalizzata, intraprenderemo una riflessione teologica, focalizzandoci in particolare sui battezzati che, per motivi indipendenti dalla loro volontà, non hanno potuto contrarre matrimonio e non si sentono chiamati ad esprimere la loro appartenenza al Signore in modi diversi dal battesimo ricevuto.