Il discernimento come atto interpretativo
Abstract
Prendendo avvio dalla considerazione che il discernimento non è tema trattato in filosofia, il saggio indaga le forme proprie con cui si giunge abitualmente a distinguere e optare per l’azione da compiere: esse sono riconducibili soprattutto al ruolo del soggetto e al suo diretto coinvolgimento in ciò che ultimamente va a costituire e modificare la sua identità. Si può così individuare la connotazione ermeneutica di ogni discernimento: compiuto da una ragione pratica, innestata nella storia socioculturale, è interpretazione della condizione esistenziale di una persona che, grazie a ciò, sceglie l’azione concreta con cui attua simbolicamente il proprio rapporto con la verità.