«Placare, Domine!»
Per una corretta ermeneutica di alcune espressioni eucologiche
Abstract
Attraverso un sondaggio dell’eucologia romana e ambrosiana, di testi patri-stici (di Ambrogio, Girolamo e Gregorio Magno) e di qualche passaggio del latino medievale, l’articolo mostra come la traduzione italiana del messale, evitando l’uso dell’italiano placare, abbia restituito il contenuto effettivo delle occorrenze di placatio e placāre latini. Placāre, infatti, non è esclusivamente da ricondurre al senso della mitigazione dell’ira, in particolare di quella di-vina, ma al campo semantico del perdono e della riconciliazione, pur con le diverse sfumature attribuite al verbo dai vari autori.