Lo Spirito agisce nella storia secondo la sua identità personale di Dono e Amore
Una lettura del Commento alle Sentenze di Bonaventura
Abstract
L’articolo intende studiare la teologia dei due nomi dello Spirito Santo, Dono e Amore, partendo dalle Sentenze di Pietro Lombardo per giungere alla proposta bonaventuriana. Il Lombardo si rivela fedele discepolo di Agostino, da cui si scosta proponendo di riconoscere, in ogni amore creato, la presenza effettiva della terza persona della Trinità. Bonaventura, alla luce di una teologia più complessa e organica, nel pieno rispetto dell’assioma sull’indivisibilità dell’azione ad extra di Dio, valorizza invece la causalità esemplare, indicandola, per alcuni aspetti, come propria della persona dello Spirito. L’esito, tuttavia, appare non componibile con altri tratti del suo pensiero teologico, dove è il Verbo la causa esemplare di tutta la creazione.