Carlo Maria Martini, pastore dal cuore trafitto

I non credenti in cattedra

Autori

  • Mario Antonelli

Abstract

Nel suo ministero, Martini si mostra tanto versato nella lingua di Dio, quanto amante della lingua di ciascuno. Anche per questo è stato stimato e cercato da molti “Nicodemo” nelle notti moderne e post-moderne. Il suo ascolto dell’altro ed il suo interrogare la propria fede non segnalano un vago esitare sulle soglie del credere; piuttosto, esprimono la vera sicurezza apostolica, in sintonia con lo spirito del Vaticano II. Alla lingua dei non credenti Martini presta ascolto; accompagnando così la Chiesa ad abbandonare intolleranti ossessioni neoapologetiche. Nella Cattedra dei non credenti questi condividono domande, interpretazioni e panorami di senso, suscitando nei credenti un’attenta cura per le dinamiche più nevralgiche della vita di fede. Dai banchi di chi ascolta l’altro, senza disdegnare la cattedra per comunicare passi e istanze della fede cristiana, i credenti maturano la capacità effettiva di rendere ragione della propria fede. Il dialogo è tutt’altro che accademico; esso “ritorna alle cose”, le frequenta soppesandone bellezza, promesse e problematicità: l’etica e la scienza, la socialità e l’arte, la pedagogia e il diritto. Per il loro valore le  realtà più ordinarie mettono in questione la fede, ne suscitano il desiderio, appellano ad una civile responsabilità. Nell’abitare questa realtà germoglia lo
stupore; lo stupore propizia l’interrogarsi che non teme il dubbio; il pensiero lo custodisce e lo fa maturare, perché sia culla di libertà mature.

Pubblicato

05-08-2025

Come citare

Antonelli, M. (2025). Carlo Maria Martini, pastore dal cuore trafitto: I non credenti in cattedra. La Scuola Cattolica, 142(3), 405–422. Recuperato da https://www.lascuolacattolica.it/ojs/index.php/lsc/article/view/4069